Le neuroscienze diventano sempre più utili anche a chi si occupa di management. Se si parte da ciò che le persone sono portate a “fare” naturalmente, si offrono infatti spunti per capire cosa possono effettivamente fare le persone per migliorare l’efficacia di alcuni processi organizzativi che sono chiamati ad interpretare. Tra questi l’elaborazione di un Budget. Eravamo rimasti alle implicazioni organizzative di questo processo, ma ci sono anche interessanti aspetti neurologici.

Le neuroscienze su un fenomeno sono chiare: i nostri cervelli sono in grado di elaborare solo una frazione delle informazioni a loro disposizione e abbiamo a nostra disposizione una quantità fissa di energia mentale, indipendentemente da quanta ne vogliamo o di cui abbiamo bisogno in un dato momento. Di conseguenza, i nostri cervelli usano la minor quantità di energia mentale possibile quando possibile. Non è pigrizia, è risparmio di carburante.

La linea di fondo è che c’è un limite a quanto pensiero possiamo sviluppare e quanta energia è disponibile per noi in un dato giorno; quindi, è essenziale che spendiamo la nostra preziosa energia mentale in modo deliberato e ponderato. Non possiamo permetterci di sprecarla in cose che servono a distrarci e a esaurirci in modi dannosi. Quindi, qual è un buon approccio per evitare di sprecare la nostra energia limitata su ciò che non ci serve?

Un budget che deve prevedere risorse, stimare le azioni necessarie e creare un piano per il futuro richiede molte energie. Ma per le nostre menti? Un “bilancio cognitivo” non è certo un abbinamento naturale di concetti. Così, per evitare budget che dal punto di vista cognitivo risultino molto poveri di contenuti, dobbiamo ricordare che le nostre giornate sono imprevedibili e i nostri cervelli non funzionano come fogli di calcolo. In certe giornate meglio lasciar perdere o organizzarsi per crearne uno, e rivisitarlo spesso. Questo ci consente di mettere in atto strategie proattive e reattive che ci rendono più soddisfatti di quanto elaborato e con la percezione di aver valorizzato meglio il nostro tempo.

A ciò si può aggiungere che le nostre menti inconsce svolgono un ruolo molto più importante nelle nostre vite di quanto molti di noi si rendano conto, incluso l’aiutarci a proteggerci emotivamente e funzionalmente dalle sfide della vita quotidiana – dai sentimenti con effetti depressivi e dolorosi anche per il massiccio sovraccarico di informazioni. Nel suo libro Thinking, Fast and Slow, lo psicologo ed economista comportamentale Daniel Kahneman descrive due tipi di pensiero che forniscono una comprensione concettuale del comportamento inconscio. Il pensiero del sistema 1 è facile, veloce, intuitivo ed emotivo. Il pensiero del sistema 2 è duro, lento, intenzionale e logico. Confronta l’atto di tornare a casa dal lavoro (Sistema 1) con il guidare in un luogo in cui non sei mai stato prima senza utilizzare un GPS (Sistema 2). Il secondo richiede molto più impegno e tempo dell’altro. Quindi è pretenzioso pensare di essere efficaci nello svolgere, nello stesso giorno, molte attività impegnative in quanto su temi diversi e poco conosciuti. Insomma dobbiamo trovare il momento giusto per elaborare un budget “giusto”. Ogni tanto è corretto staccare la spina e aspettare quel momento.

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