Per guidare l’organizzazione per cui si lavora nel futuro, Micheal Watkins sostiene siano utili almeno sei “discipline” così come indica nel suo libro, di cui i leader possono beneficiare e possono alimentare in modo che durino nel tempo.
Nel libro vengono esplorate le sei discipline mentali che insieme costruiscono quella che viene indicata come capacità di pensare strategico. In questo lavoro si considerano esempi legati a differenti settori e differenti età di chi è chiamato a svolgere questo ruolo. Lo Strategic Thinker, secondo questo docente dell’IMD di Losanna, non può nascere dall’improvvisazione, ma deve essere capace di:
-interpretare modelli per definire le tendenze del settore e sapere quando è necessario agire;
-utilizzare schemi mentali di analisi che consentano di comprendere le forze correlate nel pensiero sistemico,
-sviluppare la necessaria agilità mentale per uscire dagli obiettivi quotidiani e passare al pensiero generale,
-seguire un approccio al problem solving strutturato, da chi è conoscitore dei suggerimenti che la teoria ha proposto,
-Manifestare una capacità di esplicitare una visione che sappia superare la prova del tempo;
-Sviluppare una capacità di lettura del quadro politico, in modo da risultare sempre al passo e allineato con le tendenze del momento.
Sono sei discipline da generalisti, sei discipline che diventano rilevanti quando si desideri che le persone escano dagli ambiti della gestione operativa e inizino a spaziare nelle praterie dei vari sotto-ambienti in cui un’impresa è chiamata ad operare e definire le proprie strategie. Essere “strategic thinker” significa saper valutare se la strategia deliberata continua ad essere o meno quella desiderabile.
Con questo volume si riprende un filone di studi che già negli anni ’90 aveva offerto un interessante contributo, con il libro di Gordon Pearson: Strategic Thinking (Prentice Hall,1990) e dieci anni più tardi riproponeva con il medesimo titolo (Strategic Tinking) un lavoro di De Kluyver, allora docente alla Peter Drucker Graduate School of Management della Claremont Graduate University. E oggi è Watkins, questo attivo docente dell’IMD, che ci propone in materia argomentazioni che aiutano capire la visione olistica che deve caratterizzare chi è chiamato a pensare alla strategia.
Il riassunto di questo libro è disponibile in lingua inglese a questo link.
È un libro di sicuro utile oggi in contesti come quelli del dopo Covid, che richiedono elevate capacità di flessibilità a livello di pensiero a livello strategico. Soluzioni da poco adottate magari, possono o devono essere modificate e messa punto. Un “viaggio strategico” spesso è movimentato e richiede cambi di direzione tempestivi per rimanere in sintonia o compatibile con i cambiamenti nei sotto-ambienti.
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