Iniziative come quelle di Riparte l’Italia svoltasi il 24 e il 25 novembre a Bologna con l’intervento di numerosi politici sono encomiabili. Lo sono poiché consentono di raccogliere informazioni aggiornate su una serie di progetti da cui dipende il futuro dell’Italia, costringendoli, come si suol dire, a metterci la faccia. (Anche se poi si può scoprire che hanno più di una faccia).

Molti di Voi hanno già capito che mi riferisco in particolare al PNRR. Fitto, incaricato di rappresentare a Bruxelles su questo tema il Governo italiano sostiene di aver fatto tutto quello che doveva essere fatto. I finanziamenti sono pronti nelle loro diverse successive tranche. Purtroppo non sembrerebbe pronto, a detta di alcuni, chi deve “scaricare a terra” questi finanziamenti. Si è in ritardo. E questo è evidente. Ma con il solito “colpo di reni” all’italiana in buona parte dovremmo farcela. Sono troppi soldi per lascarceli scappare con il bisogno che ne abbiamo. È giusto il caso di ricordare che il PNRR era configurato nel seguente modo:

6 missioni con diverse attribuzioni di risorse finanziarie

Non si può non notare la rilevanza di alcune di queste missioni per il mondo delle imprese private e pubbliche. Poi c’è anche la Pubblica Amministrazione con l’imperativo de-burocratizzarsi. E infine c’è anche il turismo e la cultura. Non ci resta che sperare che venga attivato il canale corto tra l’Europa e l’economia italiana, anche perché negli altri Paesi europei si sta lavorando in questa stessa direzione.

Per un aggiornamento può essere interessante rivedere su YouTube gli interventi di questa mattina (25 novembre) sul PNRR, compreso quello di Fitto.

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