Ci sono ricerche che confermano un’idea: forse è proprio vero che stiamo vivendo un nuovo rinascimento italiano. A farmi ricordare quel periodo storico c’è il dato dei flussi turistici di quest’estate e c’è anche una mia visita da “turista”, una decina di giorni fa. Ho avuto infatti l’idea di andare con mia moglie a vedere, nella mia Milano, la “vigna di Leonardo”. Da quella vigna, anche se poco estesa, già allora si otteneva una raffinata malvasia. Questa realtà inconsueta è situata all’interno di un palazzo in corso Magenta, quasi di fronte alla sala del Cenacolo vinciano e alla splendida chiesa di Santa Maria delle Grazie. Ripensando a tanta bellezza mi è venuto in mente lo studio svolto da Ifis sull’Economia della Bellezza.
In questo Rapporto viene enfatizzata la crescita negli ultimi 3-5 anni di questo particolare comparto dell’economia italiana, legato alla bellezza, nel quale operano numerose PMI italiane. Nel 2023 questo comparto vale un quarto del PIL italiano. Il merito di tale crescita sembrerebbe essere stato il rapporto tra il “saper fare“ artigiano e la capacità di creare e sviluppare realtà con caratteristiche industriali. Il tutto nasce, si sostiene, dall’indissolubile e virtuoso legame circolare tra arte, bellezza, artigianalità e Made in Italy. C’è un valore aggiunto che nasce e si consolida con il condividere e ibridare le “competenze d’arte” e artigiane, poiché queste sfociano in elevata capacità di fare innovazione.
Da sempre si sostiene che l’organizzazione che meglio ha saputo sviluppare apprendimento (learning) è stata la Bottega dei Maestri d’arte e più di recente gli studi professionali, dove ci tramandavano non solo le conoscenze ma i mestieri, il saper fare e il “saper fare in un certo modo” (quello che ho sempre chiamato lo stile della casa). Così. come ci suggerisce l’indice della pubblicazione Ifis, ci sono alcuni temi sui quali merita riflettere: Cosa dobbiamo ricordarci di fare, ispirandoci a quelle botteghe, per un efficace passaggio generazionale o addirittura per creare e far crescere una Scuola? Se la formazione serve, su quale formazione puntare?
Ci sono poi le testimonianze di imprenditori che sottolineano l’importanza di mantenere una visione culturalmente ampia nello svolgere le attività con le proprie imprese. Tra questi imprenditori, in questo lavoro, danno un significativo contributo Brunello Cuccinelli, Gian Luca Gessi e Alberto Masotti. Le loro imprese partendo dal saper fare e dal proporre un’alta qualità di prodotto sono cresciute nel tempo e si presentano come interessanti case study italiani da ricordare.
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