Il recente Speciale de L’Impresa (Marzo 2018) a firma di Marco Vitale ci ricorda una verità talvolta dimenticata: le condizioni dalle quali dipende il potenziale ruolo delle Pmi. Attraverso storie di imprese ed imprenditori, Vitale sottolinea quanto le Pmi possano essere una speranza per la crescita del nostro Paese, ma a condizione, riprendendo le parole dell’autore, che si impadroniscano,”da un lato,con approccio creativo, delle nuove tecnologie e delle nuove opportunità, ma dall’altro diano vita ad una governance d’impresa e a un sistema imprenditoriale enormemente migliore, sotto tutti i profili, di quelli che ci hanno lasciato in eredità i “capitani di sventura”.
Quei “Capitani di sventura” che ci venivano ricordati in un libro del 1992 da Marco Borsa con Luca de Biase sono questi:

Capitani di sventura. Agnelli, De Benedetti, Romiti, Ferruzzi, Gardini, Pirelli: perché rischiano di farci perdere la sfida degli anni ’90. Purtroppo questo libro non è facile oggi da trovare, neanche su Amazon. Ma chi fosse interessato a ripercorrere uno spaccato di quegli anni lo può fare in alcuni lavori di Giulio Sapelli tra quali si ricorda
Storia economica dell’Italia contemporanea (Mondadori Bruno, 2004).

Per fortuna l’Italia, come ci ricorda Vitale non è stata solo questa. anzi c’è stato un momento in cui avevamo la luna, e poi ci siamo disuniti ed abbiamo perso il treno. Ora dobbiamo cogliere l’opportunità di prendere, come ci ricorda Adriano De Maio, “i nuovi treni che – per fortuna – continuano a passare”.

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