Era un po’ che non mi capitava. Ma con Francesco Varanini spesso succede. Si è provocati da titoli o pagine che magari non piacciono ma che poi, ad una riflessione più attenta, si rivelano fondate se non addirittura condivisibili. È successo così con il suo volume “Contro il management” (Guerini, Milano 2010). Quando lo lessi arrivavo dall’aver appena terminato il romanzo di Peter Swanson “Quelli che meritano di essere uccisi”. Per associazione, iniziando la lettura del libro di Varanini, immediatamente pensai ai manager di professione come quelli da eliminare. Per fortuna poi non era così. La critica mossa dall’autore di questo libro “contro” era rivolta ad un certo modo di fare management. In particolare quel management attento al carrierismo, che ama i rituali, il potere, e utilizza la dimensione economico-finanziaria non per gestire attraverso i numeri, ma che gestisce per i numeri. Questo è quanto avevamo sottolineato a suo tempo quando nel blog si segnalò quel libro.
Se si gestisce in questo modo aumentano le probabilità di quello che, con felice espressione, viene connotato come “accanimento manageriale“. Si ripresenta il problema con Marchionne. Qualcuno ha scritto un libro su Marchionne dal titolo “Chi comanda è solo” (Rizzoli Etas, Mi 2016), che potrebbe far pensare a lui come ad un manager accentratore. Ma siccome conosco bene l’autore di questo contributo, Francesco Bogliari, so quanto il titolo voglia evidenziare la difficile situazione in cui si trova a operare chi è ai vertici di una realtà in situazione critica come lo era il gruppo Fiat.
È quindi legittimo chiedersi: in generale, un manager è un mercenario, un missionario o un professionista che per essere tale necessita di competenze tecniche, di abilità relazionali e di idee?
Un incontro che incuriosisce. Per questo si pensa possa valer la pena partecipare all’incontro con l’autore e alla tavola rotonda che lo caratterizzerà alla Casa della cultura a Milano la cui locandina si trova a questo link. L’incontro sarà fruibile anche online, a questo indirizzo.
La storia ormai ci insegna che sono le prassi aziendali, dai risultati più o meno positivi, quelle che ci suggeriscono come fare management: learn from the leaders. E in Italia, nel mondo delle imprese, ne abbiamo avuti e ne abbiamo tanti.
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